Divertimenti #4

Non mi ero reso conto che questo di Clotilde era già un “divertimento”. L’ho scoperto rileggendolo e ora, con le tre paroline magiche provo a scrivere la mia versione.

Abitudine – Sguardo – Contesto

Ogni mattina mia madre  mi guarda storto, solleva le spalle e poi dice:panirlipe_tundralandia2
“Gaspard, hai intenzione di uscire?”
“Certo, perchè?”
Lei, puntualmente solleva la tazza del caffè e risponde:
“La tua è una pessima abitudine, ti farà impazzire”.
Io esco, mormorando che forse pazzo già lo sono e scendendo le scale le dico che è la mia follia a tenermi ancora in vita, ma tanto lei non sente, un po’ perché è sorda, un po’ perché io parlo sottovoce. E poi perché io sono ormai in strada e lei avrà acceso il televisore.
Come ogni mattina indosso i vestiti di trent’anni fa, di quando i miei capelli erano lunghi e folti, la schiena diritta e i denti bianchi. Di quando era sempre estate, anche se  faceva freddo.
Cammino lungo il bordo della strada cercando di ricreare lo stesso contesto, la stessa situazione, la medesima successione di eventi.  Ed ogni tanto succede: Janet arriva pedalando, alza il braccio per salutarmi, io le corro incontro, poi getto distrattamente lo sguardo verso la montagna, torno su di lei e non c’è più. La ritrovo schiacciata sotto le ruote di un camion.
Da trent’anni cammino sul ciglio della strada, tra bolle di pioggia e grandine o spade di calore, per arrivare un attimo prima, in tempo per avvisarla.

59 pensieri su “Divertimenti #4

  1. Sono senza parole. C’è molto di quello che provo quando lo incontro e molto di più di quanto speravo che tu cogliessi.

    Grazie

  2. come sinonimi di esagerata ho trovato questi:

    esaltata, sovrabbondante, eccedente, sovradimensionata, ingrandita, sproporzionata, ampliata, dilatata, gonfiata
    eccessiva, spropositata, accentuata, esasperata, smodata, esorbitante, iperbolica…

    Mi sembrano di dubbia interpretazione 😉

  3. Un libro di racconti.

    Tutti mirano a scrivere un romanzo, ma io amo i racconti brevi, e quelli di Pan sono straordinari.

    (ma sarà la sua straordinaria fantasia che gli fa dire che viaggia comodo sugli autobus romani? Mah! Scoprirò l’arcano… )

  4. @Lady Gi: outstanding, sì, potrebbe andare. Però ora stai iperbolicamente esagerando soprammisura.

    @Irish: un’ “esagerata!” anche per te.

    @ Sancla: Uff…voglio imparare a fare il contrario e sorpendere all’inizio.

  5. be’, “tra bolle di pioggia e grandine” l’ho volutamente copiato dal testo di Clotilde.
    Come omaggio, citazione, (anzi, forse devo metterci un link anche lì) …ma anche perché era troppo bello per lasciarglielo tutto 😉

  6. Macché esagerata Lady G. ha scritto quello che ho pensato nell’istante in cui ho finito di leggerti.
    Spettacolo questa frase in cui mi tuffo e mi dice cosí tanto: “Di quando era sempre estate, anche se faceva freddo.”

    🙂

  7. Questo rende ancora più spiegabile il suo comportamento.

    Non è che io pensi peggio di te, è che ne sento tante! Per molto tempo ho trovato come chiave di ricerca che ha portato sull mio blog (?) “madre che ha rapporti con figlio” (scritta in maniera molto più cruda).

    Mi dava fastidio quella scritta, e mi disgustava non poco. Col tempo (si vede che non riusciva a trovare niente) la stringa si è fatto più specifica, ed è diventata “Madre che ha rapporti con figlio disabile”: c’era ancora il disgusto, ma poi ho voluto pensare al sacrificio di una madre nell’estremo tentativo di offrire al figlio disabile una vita “normale”.

    Infine la scritta ancora più completa “madre disabile con figlio disabile”: e allora ho sentito tutta la solitudine di due poveri disgraziati così provati, soli con se stessi, probabilmente abbandonati dal mondo intero, come spesso capita, che si stringevano l’uno all’altra.

    Allora mi sono astenuta da qualsiasi pensiero, giudizio o sensazione.

  8. la chiave di ricerca più usata per finire nel mio blog è “solitudine” e di conseguenza il post più letto è La Solitudine del Pianoforte.
    Mi sono sempre chiesto se questa parola ha a che fare con:
    – la canzone della pausini
    – il libro di non ricordo il nome
    – il mio post 🙂
    – Bisogno di consolazione

  9. Buona la quarta. La gente è sola, e ha tanto bisogno di essere capita.

    Mi ricordo un compagno di classe di mia figlia (promosso, s’intende… ) che riteneva che solidarietà e solitudine fossero la stessa cosa, e quando l’insegnante gli ha chiesto di parlare della solidarietà ha iniziato a dire che è una cosa bruttissima che bisogna fuggire.

    *** Boato di risate della classe ***

  10. Perché probabilmente il contrario di stare soli non è stare in compagnia.

    La gente non è sola tanto perché non ha l’opportunità di conoscere, quanto per incapacità di rapportarsi all’altro, di costruire una ponte percorribile nei due sensi, una comunicazione chiara ed emotivamente piena.

    Giusto ieri l’altro un tizio, che evidentemente aveva qualche idea in testa, ha iniziato a “tastare” la situazione, ed è arrivata puntuale la domanda “Come si fa a stare soli per tanto tempo?”.

    Ecco, io difficilmente mi sento sola anzi, a volte mi sento soffocare e avrei bisogno di spazi ulteriori: ma io con gli altri sono diretta, non ho praticamente mai rapporti superficiali.

    Perché sono i rapporti superficiali quelli che fanno sentire soli, e internet non è che contrasti particolarmente questa superficialità dei contatti.

  11. per curiosità ho guardato su parole.virgilio che contrari sono proposti rispetto a solitudine e ho trovato questi: calca, folla, compagnia.
    Non mi sembrano molto indovinati. Quale potrebbe essere il contrario di solitudine?

  12. mah…sto quasi pensando che a volte le parole non servono, come diceva meg dei 99 posse:
    “Quello che sei per me
    è inutile spiegarlo con parole
    con le note proverò
    cercando nuovi accordi e nuove scale”

  13. – Lo dicevano I 99 posse e non solo Meg 🙂

    – La solitudine del manager

    – Scrivi divinamente, e’ innegabile,
    e mi hai lasciato senza fiato.
    Ma.
    Alla fine ho avuto una spiacevole sensazione.
    Sapevo, per via dei tuoi precedenti racconti, che avrei “assistito” a un colpo di scena piuttosto amaro…
    D’you know what I mean? 😉

  14. “I 99 Posse sono stati un gruppo musicale rap/raggamuffin italiano originario di Napoli, formatosi il 22 settembre 1991 e scioltosi definitivamente il 4 gennaio 2005.
    Legati al movimento dei centri sociali (come è tipico per le posse), i “novenove” saranno i portavoce di ideali e valori del popolo antagonista italiano.”
    da WIKIPEDIA 🙂

    Meg era la cantante del gruppo.

    Consiglio: ascolta “Comuntwist”, e’ attualissima.

    Di Meg solista invece, ascolta “Distante”, gran testo!

  15. @ petronilla, ma tu ci sei da qualche parte? Il link è rovinato. Dico Meg dei 99 posse perché senza di lei non so se li avrei mai ascoltati.
    I colpi di scena finali…oddio, pensavo di essermene liberato. Punto a toglierli del tutto. Grazie del complimento!

    @ lady Gi: Meg, a parere mio, è una delle voci più belle e interessanti. Ma ce ne sono molte altre.

  16. Secondo me non si finisce mai di imparare e di stupirsi.

    E per quanto riguarda i “furti”, fate pure, l’unica clausola e’ riportare anche il nome dell’autore, perche’ dare a Cesare quel che e’ di Cesare e’ sacrosanto!
    Ovviamente lo dice una ladra 😉

  17. @Petronilla: beh, quella era una citazione, l’autore l’ho riportato! Mi pare…

    Scherzi a parte, io credo che non “ruberei” comunque ma, molto immodestamente, di certo non ne ho bisogno.

    (a parte sull’amore, che sono al primo giorno della prima elementare, e quindi ho bisogno di libri di testo…)

  18. Hai ragione, non ne hai bisogno!

    Io invece si, ma non rubo per farmi bella con i preziosi altrui, ma semplicemente perche’ mi piace condividere le cose – e le parole- belle.

  19. …per arrivare un attimo prima, in tempo per… cambiare il destino. Irreversibilità è la parola che più mi fa paura. Il non poter tornare indietro e cambiare le cose.

  20. E’ un pensiero che abbiamo un po’ tutti e che, in talune circostanze, diventa un incubo assillante.

    Ognuno di noi darebbe chissà cosa per poter riavvolgere il nastro di alcuni momenti della vita, e fermarsi, o fermare, o essere fermato, un attimo prima.

    Ma pare che non si possa…

  21. @ maria luisa: l’irreversibilità non è possibile ma esiste la trasformazione. O maturazione.

    @Lady Ginevra: a forza di riavvolgere il nastro può succedere che questi si sfilacci o si incastri tra le testine. E’ meglio andare avanti, a velocità ridotta.

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