Oh! Come è necessaria l’imperfezione per essere perfetti!
Giovanni Pascoli, Il fanciullino, 1897
Tutto questo parlare di corsa…
comincia a pesarmi, anche se in realtà io parlo poco della corsa in sé. Non sono un patito della forma fisica, detesto lo sport parlato, non seguo tabelle di marcia, non usufruisco di app per far vedere in rete quanto sono bravo, e soprattutto, non modifico la mia alimentazione per raggiungere chissà quali scopi.
Qualche puntata fa si parlava dei personaggi che incontro ed ecco qui gli ultimi, poi chiudo, tiro il fiato.
C’è Mascarina, che torna dall’ufficio, alle 18, si mette in divisa da jogging, indossa le scarpette ma dimentica di togliersi l’eyeliner. Dopo il primo giro comincia a sudare e le guance si colorano di grigio.C’è Trottolino. Quando fa stretching tutte le testa si girano. L’avevo conosciuta al vecchio parco dove intervallava la corsa con un giro in altalena. Ora corre, eccome se corre! Non riesco a starle dietro, pare che invece delle gambe abbia le ruote. E’ un piccolo trottolino, avrebbe bisogno di un resize per essere almeno dieci centimetri più alta e far girare non solo le teste ma anche le chiome degli alberi. Lei si arrangia con dei trampoli, ma non è la stessa cosa. Ora è accompagnata con un ragazzo molto più anziano di lei, che manco riesce a correre. Purtroppo…non credo che la sua bellezza durerà a lungo. Anzi, è per questo che corre, per combattere il tempo che avanza.
Infine c’è Satrapina, la più bella di tutte, una ragazza di origine mediorientale, forse iraniana, forse no. Corre sempre con una maglietta rosa dalle maniche lunghe e i pantaloni della tuta, anche quelli lunghi. Sempre, anche d’estate. Sul palmo della mano tiene l’ipod e corre, anche lei corre!
E’ una bellissima imperfezione, e per questo è a mio parere la presenza più bella dell’intero Central Park. Una che ti invita a guardare le caviglie, per vedere se si intravede un po’ di pelle.
Lei è Miss Central Park, a dispetto di tutte le altre che corrono in due pezzi o con tute scintillanti. Lei è Miss Central Park e un giorno la fermerò, (so già che lo farò) per chiederle di raccontarmi una storia, e poi un’altra, e poi un’altra ancora, come se fosse Sherazade.
Quando la fermerai chiedile l’autorizzazione per raccontare le sue storie sul blog 🙂
questo è sicuro!
Quando la fermerai, correrai il rischio di prendere un calcio negli stinchi, secondo me. Desisti.
ma figurati! Io e lei siamo in sintonia. E poi chi mi credi? Mica sono un provolone, come dici tu.
Non mettevo in dubbio la tua integrità morale, però non si sa mai 😉
sempre a pensare male tu .-)
Miss Central Park ha tutto il fascino delle cose misteriose!
Però Mascarina è un gran bel personaggio eh…
Dai, ferma la Miss!
Mascarina è da tanto che non la vedo, comincio ad essere preoccupato. Satrapina invece, l’ultima volta l’ho vista in bici, con i capelli sciolti. Ah! Che spettacolo
Ecco, lo sapevo che prima o poi ne avresti fermata almeno una e ci siamo… ‘naggia. Pani, continua a guardare solo se si vedono le caviglie 🙂 Sono proprio carine le tue descrizioni dei vari “colleghi” di corsa. Tira il fiato ma fallo per poco 🙂
eh…adesso che arriva l’inverno solo i duri ( e le dure) resistono e continuano a correre. Gli altri vanno in letargo
Vorrei essere disegnata da te.
e-sa-ge-ra-ta, E-SA-GE-RA-TA!!
A me piace Mascarina. Ha un non so che nello sguardo… 🙂
eh…una bella tipetta anche lei
i tuoi sono post da attesa e allestimento. mi piace godermi gli intervalli. e apparecchiarmi il tavolo, appollaiarmi comodamente sulla sedia.
questi piccoli scorci di meraviglia valgono più dell’indigestione di realtà che. a forza di averla sotto gli occhi mi sta sembrando sempre più inverosimile.
ma forse è solo perché non ho le caviglie di Satrapina da inseguire con gli occhi tra una fase di volo e l’altra.
un giorno Satrapina devo fotografarla, questo è fuori di dubbio.
Come fuori di dubbio è che tu sei esagerata. Anzi,esaggerata, con due g.
non esagero. no no no no no. mi verrà il torcicollo se scuoto la testa per rafforzare questa tesi.
non ti sembra che sia presto? Già in piedi????
è prestissimoooooooooooooooooooooooo
tra poco sverrò. però sul pouff. vado a casa del ragazzo a cui ho regalato il pouff. per dormirci io. e lui sopporta. è molto buono.
anche il pouff è buono. e comodo. e se non mi alzo per prendere l’acqua mi addormento con la testa sul tavolo.
mi raccomando, tieni su la testa con i pugnetti…
Dormire con la testa sul tavolo è un’esperienza che prima o poi devo fare.
mi sto puntellando il mento con decisione.
ahhh quando c’è la luce giusta è davvero riposante. è sonno segreto, a insaputa del letto.
io devo procurarmi un reggimento, così se crollo davanti al computer non ci rimetto la mascella.E poi, potrebbe essere pure comodo dormire così, mentre si lavora
dormire, disegnare, giocare, scrivere mentre si dovrebbe fare altro (soprattutto lavorare) sono le cose che vengono meglio.
conservano un pizzico di proibito e trasgressione
persino i sogni diventano più colorati
sì, è come usare i filtri di instagram
mhhhh bisognerebbe trovare il modo di pilotare la condivisione
uh! Sai che roba? Una condivisione dei sogni! Su, dobbiamo brevettarla.Sarebbe proprio bello zompettare da un sogno all’altro
non sai da quanto tempo ci penso. con inviti appositi per darsi appuntamento in sogno. che mica tutti i sogni possono avere visitatori.
oh be’, mica possiamo far entrare anche il “boiadacani”. Sull’uscio metteremo un entratore, un …come si chiama quel coso…il buttafuori. Ecco. Ma pensa un po’, mettono il buttafuori per far entrare la gente
alle fraschette di ariccia ci sono i buttadentro. figure tradizionali.
ci vorrebbero quelle sbarre girevoli. che mi piace troppo passarci attraverso.
I tornelli? e le porte a saloon?
Secondo me dobbiamo essere severi e mettere perfino un dream detector
dream detector! eccerto, non si sa mai cosa possono portare da fuori certi soggetti. virus e incubi. e grilli per la testa e diavoli per capelli.
dobbiamo pensare al suono. Il dream detector non deve fare troppo rumore altrimenti ci sveglia.
giusto. un suono di xilofono. magari ovattato dal feltro sulle bacchette.
un suono così: ” “.
L’hai sentito?
è. perfetto.
Consiglio: Quando ti verrà in mente di farlo, non indossare un trench.