La mia vicina che canta è una vicina felice.
E’ incredibile come riesca a godere con poco. Dovrei curiosare sul campanello, vedere il cognome e studiarne le origini perché la sua esuberanza mi ricorda tanto quella di una donna di Peschici che amava cantare in mezzo alla via e parlare con tutti i turisti.
Come dicevo una volta, lei canta. Se è domenica gorgheggia una melodia: ” la domenicaaaa …la domenicaaa”.
Mi sono appena googolato per capire, approfondire, scoprire e non sono rimasto sorpreso: si tratta della sigla della trasmissione pomeridiana su canale 5. Quello che mi disorienta è che lei continua a cantarla, per minuti, quarti e ore. Ed è capacissima di cantarla anche al lunedì, al martedì e via di seguito.
Qualche settimana fa ha raggiunto alte vette. Con espressioni dialettali molto schiette ha gridato:
“Questa sera vince Andreaaa!”
Mentre mi chiedevo chi diavolo fosse questo Andrea, lei è esplosa:
“Questa sera vince Andrea…deve vincere Andrea…DE VE VIN CE RE AN DREA, sì, sì, questa sera vince Andrea”. Ed è partita, così, come una pallina del flipper. Sull’aria di O Bella Ciao e poi del poropoppero, ha proseguito per una decina di minuti sulle note del Va Pensiero e su Mira il tuo popolo, bella Signora, che pien di giubilo oggi ti onora. Si è infine interrotta per alcuni minuti e poi, infornando un tacchino o tirando la cera ha di nuovo scandito:
“DE VE VIN CE RE AN DREA! DE VE VIN CE RE AN DREA! ”
I suoi auspici, la sua danza della pioggia hanno avuto effetto perché questo Andrea me lo sono ritrovato il giorno dopo sulla pagina web del Corriere.
Purtroppo, quest’anno la sua amata squadra non le ha dato le soddisfazioni dello scorso anno: i porcaputtana di coppa si sono sentiti in tutto il vicinato. Anche Valentino Rossi le procura grossi dispiaceri ma nonostante tutto rimane felice e per suo marito, che probabilmente non gliene importa nulla dell’Inter, ancora meno delle moto e zero assoluto di Andrea, fa una fedele radiocronaca di ogni evento.
E se non c’è alcuna competizione in corso, nessun evento sportivo o mediatico, si appoggia alla ringhiera del balcone con la sigaretta fra le dita, guarda in alto verso le montagne e prende ispirazione:
“Giorgio…stasera piove. Eh Sì, stasera piove…” Rullata di tamburi, uno stacco e poi parte: “Stasera piove, eh sì, stasera piove, STA SE RA PIO VE, guarda che scuro che fa in montagna, stasera piove. Giorgio, stasera deve piovere”, il tutto sull’aria di qualche ultimo successo discografico ma contando anche sugli evergreen, tipo Voglio una Vita Spericolata o Vagabondo e virando poi sul patriottico, addirittura l’Inno d’Italia. Spesso mi chiedo chi sia l’uomo in quella casa, lei o il marito.
Eppure, quando la vedo sul balcone con la cicca in bocca mi viene facile pensare che nelle sue umili passioni, nei suoi leggeri interessi, sia una persona felice.
E a volta fa invidia.