Coriandoli

Si racconta che quando Ernesto morì, al suo funerale giunsero donne di ogni paese. Erano di età diverse ma di bellezza che non lasciava scampo. Le loro voci avevano suoni e ritmi inconsueti, la loro pelle copriva l’intera tavolozza dei colori, gli occhi parlavano di gioia e dolore.
Ciò che a prima vista poteva apparire come un segno di devozione e rispetto, in realtà era soltanto il compimento di un giorno tanto atteso: quelle donne erano state tutte innamorate e lasciate. Ernesto aveva spezzato il loro cuore, lo aveva frantumato con precisione chirurgica e loro gliel’avevano giurata.
Ed eccole lì, intorno alla fossa, a gettare coriandoli rossi, pezzi del proprio cuore defraudato.
Si racconta che la processione di donne era così lunga e così tanti furono i coriandoli gettati nella buca, che non ci fu neppure bisogno di versarci la terra.
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