10.02.2020 | nebbia
Ti era caduto l’occhio su di me e non sei stata l’unica.
Ti avevano avvertita, ti avevano messa in guardia, te lo avevano detto di non indugiare troppo nello sguardo.
Ma tu ti sei incaponita, hai fatto di testa tua e l’occhio ti è caduto, ha rotolato, è rimbalzato, ha giocato di sponda con il muretto del marciapiede, è salito sull’idrante rosso e mi è saltato addosso.
Girava, pulsava, in pochi minuti mi ha incantato e reso prigioniero, avvolto in una nuvola soffice ma penetrante come la nebbia di campagna.
E ora vuoi andartene?
Mi spiace, l’occhio me lo tengo, lo affetto con cura, come faccio con le cipolle e non verserò una lacrima.
🙂