Con la stessa facilità con la quale un politico aderisce a un altro partito e un vip cambia partner, io ogni domenica mi servo di un’edicola diversa.
Oggi mi sono spinto fino alla rivendita più a nord ed era chiusa, quindi sono tornato all’edicola vicino a casa, quella gestita da due fratelli che si assomigliano come gemelli ma tali non sono. Uno di loro parla sempre di calcio, l’altro invece del mondo intero e bestemmia.
Fuori dall’edicola c’era lui, quello che non conosco ma so chi è.
Tanti anni fa, quando io ne avevo dodici o tredici, alla fermata dell’autobus mi chiese se avevo un biglietto. Glielo diedi, felice come lo è un bambino che riceve l’autografo dalle mani del suo calciatore preferito.
Lui aveva i capelli lunghi e biondi, pure io li avevo ma lui di più, e se dovessi trovarci una somiglianza, tanto per descriverlo, direi che poteva sembrare il giovane David Gilmour, forse due David Gilmour da tanto che era bello. Oppure un Leonardo di Caprio maledetto o un River Phoenix. Oppure un giovane Brad Pitt o quello che salta fuori dall’unione di Paul Newmann e Robert Redford. Insomma, io sono l’ultimo che può esprimere giudizi sulla bellezza di un uomo, cerco soltanto di far capire il punto di vista di un ragazzino di dodici anni che cerca di emulare il suo beniamino.
Quel giorno, il tipo che non conosco ma so chi è, e di sicuro in qualche parte del nome c’è la lettera G, mi chiese un biglietto dell’autobus, io glielo diedi, sperai di regalarglielo ma non ci fu verso.
“Scherziamo…tieni” disse porgendomi cento lire. Poi gettò il mozzicone di sigaretta a terra e salì insieme a me sulla vettura.
Lo so dove andava, so anche che più o meno doveva avere l’età di mio fratello e se lo chiedessi a lui, il nome lo saprebbe davvero.
Fatto sta che oggi l’ho visto fuori dall’edicola e nonostante i capelli grigi, il viso bolso, il corpo appesantito e alcuni denti mancanti, l’ho riconosciuto. E mi sono rattristato nel vedere quello che è diventato. Perché ad un certo punto della sua vita, questo uomo che non conosco ma so chi è, ha preso la corriera sbagliata, una linea che portava verso destinazioni irraggiungibili, dal capolinea improvviso o latente.
È sopravvissuto ma mi sono detto che i biglietti dell’autobus avrebbe fatto bene a chiederli sempre a me, non a qualcun altro.
Credo che sarebbe più giusto dire che non sai chi è, ma lo conosci.
Forse sapevi già quando gli hai dato il biglietto.
🙂 so che è una frase poco corretta, ma mi piaceva così
😥
… ti conosce ma non sa chi sei
Proprio così!
ne conosco tanti di quella generazione che hanno preso la corriera sbagliata, haimè
E molti si sono schiantati in fretta
Troppo in fretta
cadevano come foglie. Per fortuna io ero ancora piccolo
Il destino dei “troppo belli”… perdono lo smalto e a volte non solo quello.
Bel pezzo. Offri pochi elementi di questo individuo eppure sei incisivo nella descrizione. In pratica alla fine del brano anche il lettore mormora “non lo conosco ma so chi è” (che peraltro è una formula molto efficace)
ml
Grazie!
Alla fine tutto noi arriviamo al capolinea ,con un mezzo o l’altro
basta pagare il biglietto
C’è anche chi non paga
Ma prima o poi si prende la multa