Una visione cristallina

Durante la malattia è un piacere perfino privarsi del cibo. In realtà non se ne sente alcun bisogno, di solito si beve ed è sufficiente. E’ una bella sensazione il ricambio idrico, dà proprio l’impressione di effettuare un lavaggio interno.
Quando comincia a tornare l’appetito e si ritorna a mangiare come si deve, si ha la consapevolezza che torniamo ad inserire veleni nel nostro corpo.  Poi si comincia a stare bene, e questi pensieri passano.

Ecco un’altra cartolina digitalizzata:

Pulizia

“Non mi piace il colore dei tuoi occhi” disse il medico.
“Forse è perché lavoro tutto il giorno con il computer” rispose il paziente.
“Sembra quasi che ci sia un velo…”
“Infatti, spesso vedo tutto annebbiato”.
“Uhm…”
Il medico prese della candeggina e la mise su una salvietta.
“Dottore, cosa vuole fare?” chiese il paziente allarmato.
“Niente, ci diamo solo una pulita. Con gli occhiali funziona sempre”.
“Dottore…”
“Sss, tranquillo”.
“S-sì…”

55 pensieri su “Una visione cristallina

      1. quando l’ho visto per la prima volta. avrei voluto sodare tutte le uova. e farle a fettine e quadratini e striscioline e spicchietti e.
        una fetta sottile e trasparente di pupilla. chissà che sapore ha il vuoto di pupilla.

      2. ci sono dei nomi, delle parole, che non potevano essere diverse.
        per dire uovo metti la bocca a uovo, come per mangiarne uno intero. e poi anche utilizzando le lettere della parola verrebbe fuori un uovo scrittografico niente male.
        (lìultima parte non so bene cosa ho scritto però dovrò fare una prova.)

      3. occhio. oooocccchioooo. caspita, quanto è vero.
        (che poi mangiare un occhio intero come si mangerebbe un uovo. mi incuriosisce tanto. dev’essere un occhio umano però. non troppo pccolo né troppo grande.)

  1. Attento pani, ché anticamente i saggi eremiti che si sottoponevano al digiuno alla fine avevano le visioni… 😉

    Bella la cartolina. Inquietante non tanto il medico, quanto il paziente. Fiducia cieca nell’autorità e nel titolo accademico, a quanto pare!

    1. i saggi eremiti si drogavano in modo economico.
      Io mi fido tanto della mia dentista e anche della mia oculista ma ora, dopo le tue parole, starò molto più attento

  2. A me lo stile minimal inquietante non dispiace. Mi piace essere spiazzata ma ancor più sto apprezzando le tue riflessioni sulla malattia casalinga, l’influenza benigna e benevolente che ci riporta al calore rassicurante delle lenzuola e alle spremute d’arancia.

  3. un mio amico aveva un bruciore agli occhi e ha pensato bene di passarci un bel fazzolettino imbevuto di succo di limone…
    non è candeggina ma è finito comunque in ospedale: ma come gli è venuto in mente?
    la realtà supera la fantasia.
    A

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