Il secondo accordatore fu quello che mi vendette il pianoforte. Veniva in compagnia di un altro uomo e io immaginai che uno di loro ascoltasse le note con l’orecchio destro e l’altro con il sinistro.
Pensai anche all’ipotesi che uno di loro fosse cieco, muto e senza olfatto ma con un orecchio assoluto, infallibile.
Infine, pensai che venivano in due perché alla fine avrebbero scroccato un caffè doppio.
Comunque sia, anche questi erano grossi, robusti come palombari e l’unica differenza che mi colpiva era il colore dei capelli: il capo li aveva biondi, il compagno neri.
Feci presente che il do centrale vibrava, produceva un suono ferroso che mi infastidiva.
“Hai troppe cose sul pianoforte” mi disse il biondo, “sono queste che producono le vibrazioni”.
“Ho provato a togliere tutto ma vibra lo stesso” risposi.
“Uhm…proviamo”.
Dopo aver tolto dal ripiano tutto quello che c’era – spartiti, metronomo, lampada, penne…- il biondo pigiò il tasto del do centrale.
“Striiinnng”.
“Uhm…” mormorò grattandosi l’orecchio.
Insieme al compagno smontò il pannello inferiore, controllarono tutto il percorso della corda e insieme dissero:
“Eccolo qui!”
Pensavo che avessero trovato un topo o l’omino delle corde, una pulce del do centrale o la tarma dell’acciaio.
“Eccolo qui. Lo vedi questo piccolo perno? Ecco, la corda tocca questo e vibra”.
“E cosa si può fare?”
“Be’, le corde del do sono due. Si potrebbe toglierne una…”
“Togliere una corda?”
“Dopotutto, una è sufficiente”.
Stavo per rispondere che anche loro, dopotutto, erano in troppi e uno sarebbe stato sufficiente. Invece dissi:
“Lasciamo perdere”
E cambiai accordatore.
Presto! Voglio subito il seguito! 🙂
per adesso c’è solo il prima 🙂
forse avevano in mente il detto “tolto il dente tolto il dolore” come fece quel dentista che quando vide l’inizio di carie del mio dente, un molare, senza pensarci un attimo me lo estirpò: avevo solo 12 anni!!!
Ah, come possono essere dannosi certi detti, a volte!
Ciao Lucia
proprio così, anzi, lo avevano pure detto quei disgraziati. Alla fine me lo sono sistemato da solo con un colpo di martello.
Meno male non ti hanno consigliato di togliere direttamente il tasto, tanto ci sono altri “Do” sul pianoforte 😉
però c’era chi mi aveva proposto l’acquisto di un mini piano, senza le due ottave laterali, “tanto, non si usano mai”, mi aveva detto il venditore.
Si muovono in coppia, come i carabinieri, questi accordatori. Uno detta e uno scrive. Hai fatto bene a non fidarti.
eh! mai fidarsi di chi si muove in coppia…
Ahhhhh! Io ho capito chi erano questi, erano quelli delle televendite di padelle che se le compri ti danno tutte quelle cose lì:):)
Voglio un pianoforte pure io:)
vuoi un pianoforte?Ma poi cosa ci fai? Lo tratti bene, gli dici le paroline dolci, lo coccoli un po’ quando torni a casa?
Mi piacerebbe, solo che poi dovrei imparare a suonarlo, odio comprare le cose e poi non saperle usare, anche se definire un pianoforte una cosa, mi sembra riduttivo. Tuttavia, sì, lo potrei fare, sentissi quello che dico al cane e ai gatti…
a te andrebbe bene una pianola meccanica, di quelle che ci infili il nastro perforato e poi i tasti si muovono da soli. Sì…avresti la faccia da pianista di saloon.
E l’omino delle corde è rimasto rintanato là, nel pianoforte?
secondo me sì e c’è rimasto a lungo. Qualche volta sentivi perfino le corde suonare da sole, di notte. Capitava nel dormiveglia o anche a notte fonda: “Doinggggg…”
Ora è da tanto che non le sento. E’ anche vero che non dormo più nella stessa stanza del pianoforte ma comunque, quando suonano di notte si sente. Uhm…sta a vedere che l’omino delle corde è andato via senza salutare
Ahahahahaahh, Ho ritrovato la diamonica quella che ci devi soffiare dentro. Ho suonato la barilla:)
Ahahahahaahh…impara qualcosa di natalizio che poi andiamo a fare la questua in giro, magari dalle parti di genova, così vediamo se sono taccagni come si dice
se c’è un poi lo attendo con ansia 😉
arriverà…gli accordatori sono come gli idraulici, non hanno mai tempo 🙂
Certo che sono gente ben strana gli accordatori, pensa se Rick ne conoscesse…non oso immaginare!
mah…credo che la diamonica se la accordi da solo ma da quanto ho capito dall’ultimo post lui si esercita con altre sonorità 🙂
Detto da te con una classe che pochi saprebbero 🙂
chissà, magari ne è anche un virtuoso, come Ugo Tognazzi in quel famoso film…che per non rovinare la classe non nomino.
Più che la questua ci portano in questura:)
Io non ne sono capace, cioè son cose incontrollabili come lo starnuto:):):):)
Hahaha…riderissimo 🙂
meno male. Non è gran giornata per ridere oggi. Piangono pure i ministri.
vabbe’, useremo la sordina. Ne avrai anche tu una, o no?
Sì, mia nonna:):):)
Scusa nonna…:)
be’, se ne sei sprovvisto provvederemo. Come prima cosa ti metterai a dieta: brodino con stelline a pranzo e cena. E poi usciremo a fare le serenate: con la diamonica…
Scusa eh, ma se facessi la dieta stelline in brodo diventerei un fantasma, o meglio, un fantasma dopo una drastica dieta:)
La diamonica… Eppure a musica ero bravo:)
vabbe’, mangia quel che vuoi, poi ti darò delle tisane depurative.
Eri bravo in musica e dov’è che non lo eri?
Non lo ero in ginnastica:) Ma pure in altre, cioè avevo e ho, bisogno di continui stimoli, altrimenti…
oddio…adesso che mi parli di stimoli mi fai anche pensare un po’ male…
Cioè? ahahahah Tu dove avevi problemi?
uh! Problemi? Non ho mai avuto simpatia per la matematica. Anche in italiano non ero un cima, poi in terza media è cambiata insegnante e pure io.
Ma io ho collegato i tuoi stimoli alle manifestazioni sonore espresse con il formaggio, per questo mi sono preoccupato.
Sei sicuro che non fossero il gatto e la volpe?
è quello che penso ogni volta che due uomini si presentano a casa mia.