Mi è bastata la visione di un film (Australia) per dire:
“Uh! Ma chi è quest’attrice? Ride come la Parietti e poi anche come la Marini e ha gli stessi zigomi della Brigliadori, le stesse espressioni della Gruber…uh! Ma guarda un po’…è Nicole Kidman.
Sì, insomma, anche lei si è fumata il cervello e tutta l’originalità che aveva è andata a farsi benedire.
Mi è bastata la visione distratta di un film di Truffaut (Effetto Notte) per dire: “Ah…guarda come erano belle le attrici, una volta. Tutte incantevoli, uniche, singolari, da innamorarsene”.
Da oggi non prenderò più in considerazione i film prodotti dagli anni novanta in poi.
Già. Certe obbrobriose non-caratteristiche le noto persino io che sono femmina.
I maschi sono un po’ meno toccati dal fenomeno dell’omogeneizzazione. Un po’. Per ora.
Piccola nota: il commento precedente l’avevo inviato praticamente appena hai pubblicato il post, ma solo pochi minuti fa mi sono accorta che era rimasto appeso.
il nuovo fenomeno di omogeneizzazione si chiama tatuaggio. Adesso fai più in fretta a contare quelli che sono intonsi.
Io mi vanto di aver la pelle pulita, in effetti. Sia perche’ sono una fanatica snob del “non mi puoi incasellare”, sia perche’ una volta in tram ho visto una signora sulla sessantina con una rosa rattrappita sulla caviglia. Triste.
come avevo detto secoli fa a diemme, un’amica ottantenne di mia madre si è tatuata sulla spalla un gigantesco disegno. Dice che la ringiovanisce.
Non avendo ancora nessun tatuaggio ed essendo tutta biodegradabile (Littizzetto docet) non mi danno fastidio quelle che ricorrono a questi trattamenti, ma un po’ di tristezza si.
a me fanno anche pensare…ogni sera mi chiedo: “ma la gruber…come ha potuto? Cosa le è successo? Che ha fatto? E’ stata risucchiata?”
Troppi conformismi, troppo poca individualità, troppo poca autostima, fai bene a non guardare quell’immaginario appiattito alla stregua del cibo, dell’abbigliamento, dei riti conformistici su cosa si deve fare ad un certo momento della giornata, dell’anno, della vita e d’ogni altra massificazione appiattita. La vita sta nell’individualità sfrenata! La vita sta nel rispetto dell’individualità.
Manca la forza interiore, la voglia ed il coraggio di mordere, masticare ed inghiottire la vita. Spesso sono bocconi amari, ma quando sono dolci è festa grande.
tra i sette e gli otto anni ho portato l’apparecchio ai denti, mi trucco e mi tingo i capelli… però sono tutta biodegradabile!
CLotilde! Quindi sei sopravvissuta al trasloco.
Anche io sono biodegradabile del tutto, a parte qualche dente finto…
eh si
la kidman poi adesso ha due labbra che semprano un canotto, effetto Parietti appunto.
a me piaceva così tanto con le sue labbra sottili.
Maledetto bisturi.
Forse la Pfeiffer ancora si salva, che dici….
uhm…forse…ma da quando ho saputo che Jessica Lange si è rifatta il seno per essere scritturata nel film di king kong, non mi fido più di nessuno.
perche hanno perso l’essenza della femminilita piu pura e profonda. oggi le donne sono troppo distratte da altre cose e miti vari (complici la tv, i vari siti stupidi e frivoli, altri media inutili al Reale sviluppo dell’essenza umana. quindi ci vuole molta Attenzione e tante altre qualita che proiettano la femminilita verso una realta ben ancorata a Terra. e’ anche una scelta: voglio Essere stupida e frivola oppure vera e speciale? ogni donna fa la sua scelta in piena autonomia e liberta per fortuna!
Karin, Radha, io mi chiedo quand’è che le donne scenderanno in piazza. Ecco, consiglio la visione di questo documentario, suggeritomi da un’amica e di cui si sta parlando sempre di più:
http://www.ilcorpodelledonne.net/?page_id=89
tra i sette e gli otto anni ho portato l’apparecchio ai denti, mi trucco e mi tingo i capelli… però sono tutta biodegradabile! Bell Blog !
L’omologazione, gran brutta parola.
Ma c’è chi non ci fa caso, non prendendosi cura di sè, nè delle parole. Ed è un vero peccato…
condivido e me ne torno in videoteca se cerco una personalità, ma… alcuni film di oggi mi piacciono più per i contenuti che per le facce degli attori, cosa ne pensi?
@Elle: anche l’omologazione è una mancanza di identità. C’è chi non riesce mai a raggiungere la propria.
@Sarima: purtroppo seguo poco il cinema attuale ma ogni volta che vedo una faccia acqua e sapone provo meraviglia. E spero che si conservi in modo naturale. I contenuti…certo, quelli sono più vicini a noi e forse per questo sono più interessanti.
Eccolì, i Burka delle civiltà occidentali, Burka all’incontrario, donne spogliate, sempre. Bravi, gli autori di questo filmato. Devi sapere che praticamente non guardo più la televisione salvo qualche sporadica occasione, molto sporadica, quello della donna sotto il tavolo l’avevo visto e mi ha creato una tale nausea frammista a dolore e profonda rabbia, ma avevo i figli piccoli da seguire. Il nocciolo è lì. Una donna, madre vera segue i figli, non segue il resto, manca il tempo materiale. A quando questa consapevolezza nel comune immaginario maschile? U. Veronesi enuclea un decalogo ma dimentica che la madre non può lavorare ed educare bene allo stesso momento. A giorni lo vedrò e stai pur certo che mi dovrà rispondere. …. Hanno una madre i maschi autori di questi programmi, certi stilisti di alta moda ?
Hanno una madre, sì, e anche dei figli. E a quanto pare , alcuni autori dei programmi sono i primi a sostenere che tengono i loro figli lontani dalla tv. Insomma, si comportano alla stessa stregua dei pusher.
Ben detto.
Dunque sulla TV andrebbe scritto a lettere cubitali:
Nuoce gravemente allo sviluppo neuronale.
Ma basta?
Mah…io la penso come Paracelso: è la dose che fa il veleno. Di positivo c’è che le nuove generazionii trascorrono sempre meno ore davanti alla tv (forse è per questo che il livello delle trasmissioni diventa sempre più morboso) e più al computer. Ed anche in questo caso è la dose/qualità che fa la differenza.
se i genitori mostrano che il contatto con la natura e’ importante cosi come il computer, allora i figli crescono bilanciati e non si attaccan ne’ all’uno ne’ all’altro: capiscono l’importanza di entrambi attrav l’esperienza
sì, il primo insegnamento è quello che si riceve in casa. Purtroppo i genitori sono sempre più assenti e tutto viene delegato ad altri: nonni, baby sitter, corsi extra-scolastici e tv
Ne devo dedurre che “madre” è un concetto attualissimo e d’altissimo valore?
Dove e quando abbiamo perso la grande madre, l’insegnamento alla vita?
si dice che “mamma” sia la prima e l’ultima parola che viene pronunciata.
Anni fa, i CCCp, quando Giovanni Lindo Ferretti aveva solo parzialmente perso la testa, composero una canzone dal nome Madre. Io preferisco la versione live di Montesole, toccante e commovente, come tutto il disco, ma ho trovato solo questa.
Ciao 🙂
Un stereotipo, non è questa che intendo come madre, grande madre.
Grande madre è un complesso poliedrico, plurisfaccettato multistrato con un energia infinita.
Grande madre va dall’allattamento, alla protezione e prevenzione psicologica, alla nutrizione adeguata nei vari stadi di accrescimento, alla protezione da illusioni ed immagini dannosi alla scelta delle storie da raccontare, alla visione del mondo, alla crescita neuronale equilibrata adeguato, alla stimolazione delle forze fisiche, al silenzio, al sonno, all’appropriarsi del proprio corpo – dei sensi, alla mente in crescita – in cambio continuo, al senso di sicurezza ed autostima, al senso di libertà conquistata, alle condizioni di felicità preventivamente preparate per appassionare il cucciolo alla vita, renderlo curioso conseguentemente resistente alla fatica che costa.
Grande madre è tempo regalato godendo, godendo dell’essenza (figlio) cresciuta, in crescita.
Grande madre è polso fermo e lezioni impartite con rigore. Grande madre sono regole di ferro senza tentennamenti. Grande madre è la deliberata accettazione del diverso, dacché il figlio è diverso da te e lo ami fin in fondo, qualsiasi la sua diversità.
non sarai un po’ troppo drastico??
@Karin: molto esigente, soprattutto con te stessa.
Essere madre (o genitori) credo che sia il lavoro più difficile. Si sbaglia quasi sempre e la soddisfazione, il riconoscimento, si riceve solo più tardi, quando i figli sono usciti da casa e sono in grado di apprezzare serenamente tutto l’impegno che ci hai messo per farli crescere.
@Josafat: ma dove sei finito? No, non sono drastico. Anche la cognatina del mio collega si è rifatta il seno. NOn sopportava di averlo normale-piccolo, e sai com’è, cresciuta a suon di veline e letterine ha avuto una crisi d’identità.
Seimila euro, tutti in nero. E magari fra poco si rifarà anche qualcos’altro.
No, no, no!… è un godimento, è creazione di materiale neuronale nonché di fisico, non mi aspetto proprio nulla, non è un’impresa né un investimento, e solo essere dea. Osservo e sorrido.
Dici? Anche io la penso così e per adesso non mi lamento. Mi preparò però per i mesi a venire, quando ciò che ho creato comincerà a rivoltarsi contro, quando non potrò solo osservare e sorridere.
bè non l’ho visto e credo che non lo vedrò se questo è il risultato
ma la domanda è
sono veramente loro che cambiano o sono gli altri che le costringono a cambiare?
film…ultimamente ne ho visti ben pochi degni di esser chiamati tali!
buon lunedì 🙂
Irish, mica vengono costrette a cambiare con la minaccia di una pistola puntata alla testa. Ma secondo me è il loro cervello che ha subito qualche mutazione.
ultimamente ho visto due film: il favoloso mondo di amelie e magnolia. non sono troppo vecchi, ma mi sono piaciuti molto ugualmente. non è proprio tutto marcio quello c’è in giro.
aspettando di vedere il ritorno di tornatore..
mediamente un decennio fa. Vedremo se la Tautou saprà conservare la sua freschezza senza ricorrere al bisturi. No, non è tutto marcio quello che c’è in giro e poi nel marcio c’è sempre del fermento, vita che deve nascere.
E di queste che ne dite?
http://magazine.libero.it/fotogallery/fg3593/pg1.phtml
una vera galleria degli orrori, direi.
E ci hanno pure speso patrimoni per ridursi mostri!
quello che mi chiedo è: dentro come diventano? Migliori o peggiori? Voglio dire: i lavori di ristrutturazione e gli interventi sulla facciata rendono queste persone più bendisposte, serene, in pace con se stesse e con l’umanità?
Quale dentro?
Sei impagabile a far questa domanda!!
sono ottimista, in alcuni casi credo che queste persone abbiano ceduto in un attimo di debolezza.
.. ….di disperazione, un gesto, deliberatamente messo in atto “contro” se stessi, che inveisce sul proprio corpo come un atto di aggressione violenta, corre sangue, vengono mutilati pezzi di corpo, travestito da intervento, dove non c’era una malattia o una minaccia alla salute, può esser solo disperazione
Ornella Muti, poverina…un’altra che si è fusa il cervello, e di brutto.
http://donna.fanpage.it/ornella-muti-bionda-a-verissimo-somiglia-a-ilary-blasy/
Eh, appunto…concordo su tutto…
E lasciami dire che hai scelto un termine di paragone da mozzare il fiato, Jacqueline Bisset è sempre stata una creatura assolutamente incantevole e particolare, nulla a che vedere con certe attrici prodotte in serie con lo stampino…
ma ogni tanto, qualche nuova attrice incantevole e unica si trova ancora 🙂
Bisogna vedere se nel tempo si manterrà unica o se cadrà nelle grinfie del silicone